Il 9 e 10 agosto sarà Teej, un festival dedicato alla dea Parvati e le protagoniste sono le donne. Ma per meritarsi la festa, le danze e le celebrazioni, si deve digunare per 24 ore, nemmeno un sorso di acqua è concesso… In realtà le donne non digiunano per fare festa, ma per purificarsi e assicurarsi una lunga, felice e prosperosa vita coniugale.
Nella società patriarcale la donna è figlia, sorella, moglie e madre (non esiste una festa in cui sia l’uomo a digiunare per la donna). Scontato che la felicità di una donna dipenda dall’uomo che le sta accanto.
Tuttavia il mito all’origine di Teej esalta il potere femminile e la determinazione ferrea, capace di cambiare il corso della storia:
Parvati, figlia del re delle montagne, si innamorò perdutamente del dio Shiva. Ma il dio era indifferente al mondo, in profonda meditazione da lunghi anni, da quando la sua amata Sati era morta. Tutti gli dei si erano rassegnati, ma Paravati –forte dell’amore per il dio e della propria determinazione- no. Per 108 anni rimase immobile nella più austera ascesi, senza cibo e senza acqua, decisa a conquistare Shiva. Il calore prodotto dal potere dello yoga raggiunse il dio, che aprendo gli occhi vide la bella Parvati assorta e capì di avere trovato la sua metà (la storia è raccontata, con Parvati protagonista, dal grande poeta Kalidasa in Kumarasambhava).
Nel mito Parvati è una donna padrona del proprio destino, determinata a scegliere il proprio compagno, anche se divino e irraggiungibile. La forza di volontà e il successo fanno di lei l’oggetto di venerazione delle donne alla ricerca di un matrimonio felice.