L'evento è organizzato seguendo il calendario indiano, nel giorno di luna piena di Phalgun Purnima, nel periodo di febbraio/marzo. La data corrisponde alla festa di Holika Dahan (una demone buona della religione indù) ed è anche la vigilia del giorno di Dulendhi, dove il colore e la gioia del trionfo del Bene sul Male imperversano nelle strade di tutte le città indiane, nella festività conosciuta come Holi.
Com'è noto, l'elefante è un animale considerato di enorme importanza nella mitologia indù; non a caso lo stesso dio Ganesh è rappresentato con la testa di elefante. Lo stesso Maharaja utilizza comunemente questo animale come mezzo di trasporto ufficiale per gli spostamenti tra le diverse regioni: ciò rimanda all'usanza che avevano i re di Jaipur, in passato, di percorrere le strade della città dopo aver vinto una guerra.
Una processione di cavalli, cammelli ed ovviamente elefanti – tutti minuziosamente ornati e dipinti con colori e tessuti tradizionali – dopo aver salutato gli ospiti ed aver offerto ghirlande di fiori, sfila davanti alla giuria che sceglierà la decorazione migliore, premiando sia l'animale che il suo mahaut. I pachidermi, dopo essere stati lavati e vestiti con cura dai propri palafrenieri (in lingua locale chiamati appunto “mahaut”), sono agghindati con enormi gioielli e cavigliere, tappeti di velluto sul dorso sui quali è poggiata una portantina (in indiano:“howdah”) placcata con oro ed argento, mentre le loro zanne ospitano grandi bracciali d'oro.
Durante la festa, danzatori popolari ed i suonatori di nagara fanno da contorno alla celebrazione dei demoni mitologici sotto forma di elefante, mentre le partite di polo giocate dai pachidermi o il braccio di ferro tra 19 uomini (e donne) e gli elefanti sono i momenti più apprezzati ed acclamati del festival.